Le detrazioni IRPEF per i familiari a carico variano in funzione del reddito complessivo posseduto nel periodo d’imposta previste e sono diverse a seconda dei familiari (grado di parentela o affinità). Sono previste detrazioni di base (o teoriche) il cui importo diminuisce con l’aumentare del reddito, fino ad annullarsi quando detto reddito arriva ad una certa soglia.
Il limite di reddito personale complessivo per ritenere una persona fiscalmente a carico non deve essere superiore a 2.840,51 euro al lordo degli oneri deducibili e della deduzione per l’abitazione principale e pertinenze.
La detrazione base per i figli è stata fissata in 1.220 euro per i figli di età inferiore a tre anni e in 950 euro per i figli di età pari o superiore a tre anni. Essa aumenta dei seguenti importi:
- 400 euro, per il figlio disabile, riconosciuto tale ai sensi della legge n. 104 del 1992;
- 200 euro, per tutti i figli, quando sono più di tre.
La detrazione per i figli deve essere ripartita al 50% tra i genitori non legalmente ed effettivamente separati. In alternativa, e se c’è accordo tra le parti, si può scegliere di attribuire tutta la detrazione al genitore che possiede il reddito più elevato. Questa facoltà consente a quest’ultimo, come per esempio nel caso di incapienza dell’imposta del genitore con reddito più basso, il godimento per intero delle detrazioni.