
L’Istituto sintetizza in quali casi è previsto il mantenimento dell’assegno di accompagnamento anche oltre i 29 giorni di ricovero, e cosa deve fare il cittadino con disabilità
Abbiamo dato conto nei giorni scorsi del messaggio INPS (messaggio Hermes n. 3347 del 26/09/2023) che chiariva in quali casi si mantiene il diritto all’accompagnamento anche in caso di ricovero ospedaliero. Nella giornata di ieri, l’Istituto ha pubblicato, nel merito, un comunicato stampa, dove sintetizza quanto previsto.
PRESTAZIONE NON SOSPESA OLTRE I 29 GIORNI
L’Inps ricorda di conformarsi a un consolidato orientamento giurisprudenziale, prevedendo che l’indennità di accompagnamento sia corrisposta alla persona con disabilità anche in caso di ricovero in una Struttura ospedaliera, pubblica o convenzionata con il Sistema Sanitario Nazionale, per un periodo superiore a 29 giorni, qualora la Struttura sanitaria non garantisca un’assistenza esaustiva.
IN QUALI CASI NON VIENE SOSPESA L’INDENNITA’