
Un fenomeno “sommerso nel sommerso della violenza di genere”. Così associazioni ed esperte definiscono la violenza contro le donne disabili. E denunciano numeri “in crescita”, in un contesto di scarsa attenzione istituzionale e politica. “I due profili di maggiore criticità sono la mancanza di raccolta dati e l’inaccessibilità di centri antiviolenza e case rifugio”, dice Sara Carnovali, avvocata dello Sportello antidiscriminatorio del Tribunale di Milano e componente dell’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità. “Né il Piano strategico nazionale 2021-2023, né le Disposizioni in materia di statistiche in tema di violenza di genere prevedono che i dati raccolti siano disaggregati sia per genere sia per condizione di disabilità, né contengono alcuna statuizione relativa alla garanzia dei diritti all’accessibilità, all’accomodamento ragionevole e alla progettazione universale”.