Neuroinformatica: parola chiave del prossimo decennio per contrastare l’Alzheimer

Gli studi clinici sulla malattia di Alzheimer necessitano di guardare all’interno del cervello. Le risonanze magnetiche e le PET cerebrali sono gli strumenti di elezione che consentono l’indagine diretta del tessuto cerebrale in modo non invasivo permettendo agli occhi del medico di osservare che cosa stia accadendo nel cervello per poi formulare, combinando le informazioni provenienti da altri esami strumentali, una ipotesi diagnostica. Storicamente, tutti gli studi di neuroimmagine hanno però lamentato una scarsa riproducibilità. 

Per ovviare a questa limitazione la Rete IRCCS di Neuroscienze e Neuroriabilitazione ( [ https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Fwww.reteneuroscienze.it%2Fen%2Fprogetti%2Fneuroimaging%2F&e=19a35edd&h=68118b5e&f=y&p=n | RIN ] ), finanziata dal Ministero della Salute, ha investito su infrastrutture neuroinformatiche, spiega Alberto Redolfi, coordinatore del laboratorio di Neuroinformatica dell’IRCCS Fatebenefratelli durante il congresso “Sfide del Sistema Sanitario Nazionale (SSN): nuovi modelli organizzativi, di assistenza e di ricerca, innovazione tecnologica e centralità della persona nel percorso di cura” in occasione della giornata mondiale dell’Alzheimer tenutosi a Brescia lo scorso 21 settembre. 

Le infrastrutture neuroinformatiche, come pubblicato in un recente articolo scientifico dal gruppo di scienziati della RIN, permettono di massimizzare l’impatto clinico del SSN attraverso quattro fattori principali : (i) acquisendo dati MRI e PET con caratteristiche identiche nei 23 IRCCS italiani che costituiscono la RIN; (ii) promuovendo procedure ottimizzate e standardizzate di controllo della qualità delle immagini e d’analisi; (iii) rendendo i dati sempre Reperibili; Accessibili; Interoperabili e Riutilizzabili secondo i più recenti standard Europei; (iv) promuovendo la medicina traslazionale che ha l’obiettivo di trasferire le tecnologie di diagnosi e cura direttamente dal laboratorio al letto del paziente. 

Tutto ciò, continua Redolfi, viene fatto nella rete RIN promuovendo la cosiddetta medicina personalizzata, le cui ricadute pratiche sono a disposizione tramite l’infrastruttura neuroinformatica denominata [ https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Fneugrid2.eu%2F&e=19a35edd&h=5c018381&f=y&p=n | neuGRID ] che è stata sviluppata dall’IRCCS Istituto Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli a Brescia, sia per i clinici che in questo modo possono usufruire di diagnosi di precisione, sia per i pazienti che potranno beneficiare di un trattamento in grado di rallentare il processo neurodegenerativo alla base della Malattia di Alzheimer. 

L’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio FATEBENEFRATELLI (www.fatebenefratelli.it) è presente in 50 paesi dei 5 continenti, con circa 400 opere apostoliche. La Provincia Lombardo Veneta, essendo parte di questa grande comunità ospedaliera, realizza la propria vocazione religiosa dedicandosi al servizio della Chiesa prestando, senza scopo di lucro, attività sanitarie ed assistenziali in particolare nei confronti di malati e bisognosi. La mission della PLV è in primo luogo l’ospitalità realizzata attraverso interventi appropriati di prevenzione, promozione della salute, cura e riabilitazione, che garantiscano ad ogni utente la cura più adeguata al proprio bisogno di salute, in una logica di corretto ed economico uso delle risorse. La PLV esplica la propria attività assistenziale in 4 contesti regionali differenti (Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia), attraverso 9 strutture sanitarie/socio-sanitarie accreditate presso il SSN per 2192 posti letto complessivi. I Fatebenefratelli, sulle orme del loro fondatore San Giovanni di Dio, si impegnano a garantire un’assistenza integrale, che pertanto consideri e abbracci tutte le dimensioni della persona umana: fisica, psichica, sociale e spirituale. Tale assistenza umanizzata viene agita ogni giorno grazie alla compartecipazione alla missione da parte dei Fatebenefratelli e dei circa 2200 collaboratori assunti a vario titolo all’interno della Provincia Lombardo Veneta.

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