«Avevamo appena fatto l’ultima lezione sull’inclusione con 80 partecipanti dall’Ucraina, ora si è fermato tutto»: appello di Ibo Italia per «fermare la guerra». Interrotti i percorsi di servizio civile dei giovani italiani in Ucraina come Amos e Agnese, già rientrati
«Sto sentendo un po’ di persone e man mano che passa il tempo avverto crescere lo smarrimento e la paura». Lo dice Federica Gruppioni, progettista di Ibo Italia e responsabile del progetto Inclusione in Ucraina: un progetto che fino a tre giorni fa Ibo «coordinava serenamente» dall’Italia promuovendo una serie di attività dedicate all’inclusione sociale dei bambini con disabilità in Ucraina, alla promozione dei loro diritti e al sostegno alle associazioni di genitori. Sono bastate poche ore per far saltare tutto, e Federica riporta la situazione per come gliela riassumono i suoi contatti sul posto: «Gli sfollati sono migliaia e il Paese si sta organizzando per accogliere in qualche modo le persone che scappano dalle zone più colpite». Continua: «Ripetono che sono pronti a resistere, che tutti quelli che sanno usare un’arma sono chiamati a fare la propria parte, e chiedono aiuto all’Occidente»…