Il presidente Mario Brancati esprime amarezza e delusione per le mancate risposte alle persone con disabilità riconosciute come altamente vulnerabili che vengono assistite nelle proprie abitazioni
La Consulta regionale delle associazioni delle persone con disabilità e delle loro famiglie esprime tutta la sua amarezza e la sua delusione nei confronti della Regione per l’assenza di risposte chiare al problema delle vaccinazioni delle persone con disabilità riconosciute come altamente vulnerabili e assistite al proprio domicilio. Lo fa attraverso una lettera inviata dal presidente Mario Brancati al vicepresidente della Regione e assessore alla Sanità Riccardo Riccardi, al quale la questione era già stata sottoposta proprio dalla Consulta. “Non abbiamo ricevuto nessuna risposta, e questo è un chiaro segno di insensibilità e disattenzione nei riguardi di settanta associazioni e migliaia di familiari che vivono questo momento di assenza di informazioni in merito, con angoscia e grande malessere – le parole estremamente nette del presidente Mario Brancati -. Sono continuamente subissato da telefonate di familiari e di associazioni che chiedono informazioni. Avere un riferimento temporale su un possibile avvio delle vaccinazioni delle persone altamente vulnerabili consente perlomeno di affrontare meglio le difficoltà quotidiane, dando tranquillità e rassicurazione ai familiari che, con grande sacrificio e grande amore, si sono fatti carico di assistere a domicilio i propri congiunti, invece di ricoverarli in strutture residenziali”. Persone che, proprio per questa loro scelta, ora vengono penalizzati e sono obbligati già da tanto, troppo tempo, a tenere i loro congiunti “blindati” a casa. “Certamente i vaccini stentano ad arrivare, tuttavia non è possibile che non ci sia una linea operativa per affrontare questa seconda fase di vaccinazioni che garantisca la vaccinazione alle persone estremamente vulnerabili indipendentemente dalla loro età e, in taluni casi, anche ai caregiver che li assistono”, continua Brancati, che a Riccardi testimonia anche la rabbia e l’angoscia di tante famiglie che percepiscono l’indifferenza della politica alla loro sofferenza. “Le persone certamente devono avere comportamenti responsabili ed essere rispettose delle regole imposte dall’emergenza che stiamo vivendo – conclude il presidente della Consulta, lanciando un nuovo appello alla Regione -, ma la politica, a mio avviso, deve dare massima attenzione e priorità di intervento a chi oggettivamente vive questa emergenza in condizioni di sofferenza e di estrema fragilità”.